Il Gaullista di Parma
Come non raramente accade, questa narrazione (o meglio autobiografia per interposta persona) è nata in seguito al ritrovamento di una scatola da scarpe zeppa di medaglie al valore militare, di appunti scritti a mano e di documenti ingialliti appartenenti a un lontano parente. Leggendo le sue note in francese o italiano e parlando con gli unici superstiti della famiglia che l’avevano conosciuto, mi sono appassionato alla sua storia, quasi quanto, da ragazzo, leggendo i libri di Salgari. Solo che Salgari scriveva storie di fantasia. Queste avventure erano vere, puntualmente suffragate da date ed eventi storici. L’originalità di questo racconto sta nell’intrecciarsi di una vita sentimentale tumultuosa e avventurosa ad eventi storici che pochi hanno avuto l’occasione di vivere in prima persona ed in prima linea: lo sbarco in Normandia, la liberazione di Parigi, i rapporti con De Gaulle e Leclerc, la liberazione dell’Alsazia, l’entrata a Dachau, l’ispezione al Nido delle Aquile, la fucilazione delle SS francesi e infine, quasi non bastasse, la terribile guerra di Liberazione Algerina vissuta in una sorta di limbo fra la dura repressione francese e i ragazzi protagonisti della guerriglia con i quali comunicava come pochi conoscendo i dialetti berberi. Il Maréchal Joseph Arneodo (questo era il suo nome) pur restando anonimo, con impulsività, entusiasmo e incoscienza da eterno ragazzo (fino alla morte ha dormito con la pistola sotto il cuscino) ha vissuto eventi storici fra i più significativi del XX secolo.